Analisi di bilancio: Piaggio 2010
Avevo già fatto l’analisi di bilancio di Piaggio aggiornata al 2009, oggi vediamo come se la cava nel 2010.
L’analisi di bilancio parte dalla riclassificazione del conto economico e come primo obiettivo valuta la redditività dell’azienda Piaggio.


Intanto il fatturato è in diminuzione dell’1,01%;
non è un valore particolarmente negativo, in un periodo di crisi come questo, (pensate alle auto), pero’ prosegue il trend degli ultimi tre anni, con una perdita complessiva del 12% (che non è poco).
La crisi si sente tutta è Piaggio arranca, come i comuni mortali.
Proseguono i colpi di lima sui costi, che diminuiscono leggermente in termini percentuali ( dal 72,7 al 72,5) e questo permette di limitare i danni nel valore aggiunto.
Il costo del lavoro diminuisce sia in valore assoluto che relativo.
C’è un rallentamento degli ammortamenti, da 96.378 a 86.006 e questo permette di spolverare un reddito operativo in crescita rispetto all’anno passato dell’11%, con un ROS di tutto rispetto pari al 7,2 da 6,43.
La strategia di riduzione di costi paga, anche se il conto ricade sui fornitori e sui lavoratori. La gestione finanziaria è pienamente sotto controllo con un rapporto oneri finanziari/RO del 29,21, da manuale.
Il reddito ante imposte è pari a 88.809 e viene “pelato” da un carico fiscale insolitamente alto per un’azienda di questo livello del 46% con un reddito netto di 47.826, sostanzialmente uguale all’anno passato ma in crescita in termini percentuali.
Piaggio, se riesce a essere piu’ incisiva sul mercato è pronta a fare il pieno di utili…..
La nostra analisi di bilancio procede nello stato patrimoniale, qui l’obiettivo diventa valutare liquidità e solidità
stato patrimoniale piaggio


vediamo subito che la struttura degli investimenti immobilizzati non è cambiata, c’è un leggero incremento sia degli investimenti materiali che immateriali.
Il management ci crede senza esagerare…..
I crediti verso clienti e il magazzino subiscono una sforbiciata per resuperare liquidità ( è quello che dovrebbero fare tutte le aziende in queso momento, politica selettiva dei clienti e magazzino “lean”).
Il patrimonio netto è in crescita, con una politica dei dividendi abbastanza generosa.
I debiti finanziari a lungo periodo sono in diminuzione. Diminuiscono i debiti breve (ma non i debiti commerciali).
I debiti bancari sono in crescita.
vediamoci un po’ di indici di bilancio.


indici di bilancio
Il capitale investito diminuisce dell’1% circa.
Il rapporto di indebitamento è in miglioramento a 1,19, leggermente sopra i valori ottimali, la posizione finanziaria è peggiorata di 16.886;
il rapporto con il MOL è di -1,85, buono;
la solidità complessiva è buona con indebitamento (leggermente alto) ma sotto controllo e una buona capacità di creare cassa per ripagare la posizione finanziaria.
Gli indici di redditività sono in miglioramento.
Ho già detto del ROS;
il ROI passa da 10,7 a 12, mentre c’è una diminuzione del ROE, da 11,2 a 10,8; complessivamente una buona redditività.
Gli indicatori di liquidità sono tutti in peggioramento (avevamo già visto la posizione finanziaria) ma tutti abbastanza vicino ai valori di riferimento;
quindi liquidità non elevata, ma sotto controllo.
Gli indici di crescita (decrescita in questo caso) sono equilibrati;
la perdità di fatturato, determina una riduzione del capitale investito di pari livello 1% e c’è un aumento dei mezzi propri che permette una solidità maggiore e possibilità di crescita in futuro piu’ elevate.
Nonostante un mercato poco brillante, un bilancio robusto, con una redditività guadagnata tirandosi su le maniche e gli indicatori sotto controllo…
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