Il valore del posto fisso
Il ministro Tremonti dichiara di essere a favore del posto fisso.
Tutti quanti abbiamo bisogno di sicurezza e cosa c’è di meglio di un posto di lavoro sicuro che garantisca stabilità e serenità anche alle relazioni famigliari?
Tutti d’accordo con il ministro dunque.
Ma c’è un problema…per avere un posto di lavoro fisso e stabile c’è bisogno di un datore di lavoro sicuro e stabile.
I datori di lavoro sono di tre tipologie:
-
- il datore di lavoro pubblico
- l’impresa privata
- la cooperativa che opera in parte nel settore privato e in parte nel settore pubblico
il primo datore di lavoro è sicuro se lo stato non è in deficit, cioè se quadrano i conti.
Vuol dire che il pubblico deve essere efficiente e incassare le tasse dal sistema privato e cooperativo.
Impresa privata e cooperativa sono datori di lavoro sicuri se sono efficienti e competitivi e nello stesso tempo sono in grado di pagare le tasse e garantire equilibrio al sistema pubblico.
Lo sanno bene le cooperative che pur non avendo obiettivi di profitto alla fine si trovano davanti al problema di non chiudere in perdita.
E allora il ministro potrebbe aiutare il sistema a creare posti di lavoro stabili e sicuri se mettesse mano al sistema fiscale, che si impegna decisamente ad ostacolare l’impresa e le organizzazioni cooperative nella ricerca di efficienza e di competitività.
Ci sono sono tre problemi che potrebbero essere migliorati nel sistema fiscale:
il primo è la pressione fiscale;
questo è un problema difficile da risolvere perché le tasse possono scendere se tutti le pagano e se l’economia è in crescita ( non è proprio la situazione del sistema Italia in questo momento..) e se lo stato è efficiente ( cioè non speca risorse);
forse qui qualcosa da fare ci sarebbe….
il secondo è la burocrazia;
quanto costa alle imprese inseguire tutti gli adempimenti fiscali, tutte le scadenze, tutte le riprese e variazione ed eccezioni che sistematicamente vengono fuori dal cilindro del ministro di turno?
E gli studi di settore ( che pure ci azzeccano, bisogna dirlo onestamente.)
Quanto costano in termini di tempo dedicato?
E le cartelle pazze, e i ricorsi;
e il pessimo istituto del sostituto d’imposta?
tutte queste cose non servono assolutamente a nulla per creare posti di lavoro e per rendere le imprese piu’ competitive;
servono per far pagare le tasse?
La risposta è no, perché pur avendo un sistema complicato e bizantino siamo ai primi posti nell’evasione fiscale.
Ci sono paesi che ci insegnano che si possono pagare le tasse senza sistemi inutilmente burocratici.
Ridurre la burocrazia vuol dire ridurre i costi delle imprese ed è come pagare meno tasse.
Un esempio per tutti:
ha senso un controllo serrato ( visite fiscali, studi di settore etc) per un piccolo commerciante che magari fattura 30-40mila euro all’anno e quindi potenzialmente dovrebbe pagare 12-15 mila euro all’anno di tasse?
Quanto costa il controllo?
Non sarebbe piu’ semplice far pagare un importo fisso a questa tipologia di impresa?
( ad es 10-12 mila euro all’anno) vorrebbe dire eliminare controlli e burocrazia per un numero enorme di imprese, che comunque pagherebbero le tasse e concentrarli sulle imprese che potenzialmente le evadono ( ad es Mafia, Camorra, n’drangheta e cosi’ via).
Il terzo problema è la pianificazione fiscale;
in italia è impossibile pianificare le tasse, perché la cifra esatta viene fuori solo dopo aver compilato la dichiarazione fiscale, che tra deduzioni, riprese, aliquote eccezioni etc è un rebus per tutti.
Ci sono paesi che usano gli studi di settore per concordare prima l’importo delle tasse da pagare;
in questo modo si porta una variabile che è fuori dalla capacità di gestione dell’impresa all’interno della sua sfera gestionale.
Forza Ministro Tremonti, gli imprenditori Italiani non sono degli evasori incalliti come si pensa;
la maggioranza sono brave persone che vogliono solo far crescere le proprie aziende e creare tanti posti di lavoro stabili.
Se risolve questi problemi potrebbero votarla a furor di popolo per i prossimi 25 anni….
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A questo punto ti auguro buon lavoro e ti aspetto nei prossimi articoli
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