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Il metodo Harada; un libro per capire come raggiungere i propri obiettivi con la disciplina giapponese
Takashi Harada è il creatore del -Day to Day Management-.
Harada è un coach di fama internazionale ma è diventato famoso in Giappone iniziando nel mondo dello sport.
Dopo aver preso in mano la peggiore delle 380 scuole di Osaka in tre anni l’ha portata a essere la nr 1 in atletica leggera.
Dal 2002 Harada ha lasciato la scuola e aperto una società di consulenza per insegnare il suo metodo.
Il metodo Harada parte dal concetto di autodeterminazione come leva per raggiungere sogni e obiettivi e sviluppa un processo analitico per avviare il piano di azione in 20 passi, con una disciplina tipicamente giapponese.
Si puo’ applicare sia a livello personale che in azienda.
Il libro dove illustra il suo metodo è questo
e questi sono i 20 passi
Come vedi è molto Giapponese, molto disciplinato, per noi artisti e creativi italiani non è facile, pero’ direi molto interessante; andiamo a scoprirne di più.
Questo è un pre-requisto.
Da notare che c’è un libro interessante di Albert Bandura sull’autoefficacia
che esprime un concetto simile.
Se siamo convinti di raggiungere un risultato attiviamo le risorse necessarie per aumentare la probabilità di raggiungerlo e teniamo duro di fronte agli ostacoli.
A livello aziendale vuol dire che bisogna intervenire sulla autoefficacia dei propri dipendenti.
Harada parla di armonizzare quattro aspetti,
Il credere in se’ stesso parte dall’immaginare l’obiettivo come raggiunto;
in questa parte bisogna prendersi la responsabilità dell’obiettivo sulle proprie spalle e mettere le energie necessarie a raggiungere l’obiettivo.
Per valutare la propria autodeterminazione Harada suggerisce una matrice di autovalutazione di 33 elementi.
Ci diamo un voto da 1 a 10 e se il punteggio è inferiore a 10 pensiamo a come migliorare la votazione fino a raggiungere il 10.
scarica qui la matrice a 33 elementi
Questo per noi occidentali è abbastanza difficile da capire ( per noi italiani ancora di piu’).
Harada sostiene che essere utile agli altri fornisce l’equilibrio per raggiungere l’obiettivo e aiuta a sviluppare il carattere.
Probabilmente il servizio agli altri aiuta anche l’autodisciplina, che è una parte importante del metodo.
il punto 4 è la selezione dell’obiettivo;
Harada suggerisce un format per scriverlo; io ho provato a riformularlo a modo mio.
Eccolo qui scheda obiettivo
Harada suggerisce di definire chiaramente il perchè dell’obiettivo, uno scopo che ti renda eccitato e appassionato.
Tanto piu’ lo scopo è forte tanto piu’ saranno le risorse attivate
Harada suggerisce di scrivere l’obiettivo in 4 modalità;
gli obiettivi intermedi servono a riconoscere gli sforzi fatti; inoltre Harada suggerisce di definire l’obiettivo da raggiungere con le capacità attuali.
Attenzione che gli obiettivi hanno tutti la stessa data di raggiungimento.
I milestone, come sa bene che usa le programmazioni con i diagrammi di Gannt, sono degli obiettivi di livello intermedio, di breve periodo che permettono di prendere le azioni correttive se siamo in ritardo.
Harada suggerisce di definire almeno tre milestone.
L’obiettivo deve essere legato a uno scopo importante e a valori solidi; nella PNL new code si direbbe che bisogna dichiarare l’intenzione che sta dietro all’obiettivo.
Se gli obiettivi hanno uno scopo anche per gli altri è meglio;
lo dice anche Daniel Pink in Drive, la motivazione 3.0
Harada suggerisce una matrice di questo tipo:
che serve a esplicitare gli scopi tangibili e intangibili a beneficio di se stessi o della società
8 Analizza te stesso
il punto 8 affronta l’analisi di quattro aspetti
Harada suggerisce di recuperare la storia dei successi e degli insuccessi passati e di presidiare tutti e 4 gli aspetti come elemento di equilibrio di vita.
Anche in questo caso si puo’ pensare a una matrice di questo tipo:
a questo punto si puo’ passare ai problemi che si potrebbero riscontrare e alle possibili soluzioni
Questa parte a me è piaciuta particolarmente, l’ho trovata innovativa e interessante.
Harada chiede di creare una tabella con l’obiettivo scritto centralmente e di scrivere otto aree che ti aiuteranno a raggiungere l’obiettivo.
E’ un bellissimo strumento di pianificazione e di brainstorming per pianificare il raggiungimento dell’obiettivo
Qui ci sono gli effetti speciali
per ogni area individuata bisogna scrivere otto compiti da svolgere per un totale di 8X8= 64 task; viene fuori una matrice simile a questa:
nelle caselle devi inserire i compiti da realizzare e le routine periodiche.
In questo punto semplicemente si inseriscono le date di avvio di ciascun compito in modo da poter poi definire le priorità.
A questo punto si selezionano i 10 task principali con le date previste per ogni task.
I compiti andranno inseriti nel diario giornaliero.
Per raggiungere gli obiettivi bisogno eliminare le routine dannose e sostituirle con routine produttive.
Le routine si scelgono dal diagramma a 64 caselle o dalla matrice di valutazione in 33 punti; dopodiche’ si scelgono le 10 piu’ importanti.
Harada sostiene di portare avanti la routine per 1000 giorni prima di pensare di averla automatizzata.
(sigh, eravamo abituati ai 21 giorni di sforzo)
Le asserzioni sono affermazioni che servono a mantenere l’energia positiva per raggiungere l’obiettivo.
Sono molto usate nel mondo sportivo e tipicamente dagli americani.
Il presupposto è che non ce la si può fare da soli.
Chiarisci sempre il tipo di supporto di cui hai bisogno. Un punto di partenza è l’analisi dei punti deboli.
Individua le persone che ti aiutano a raggiungere gli obiettivi; magari qualcuno che ha piu’ esperienza di te;
il suggerimento è di trovarsi un coach, ( la pletora dei coach nostrani esulta) ma anche di trovare quello più adatto alle proprie caratteristiche.
Se vuoi controllare le routine devi monitorarle giornalmente;
Harada lo fa con la scheda routine. ecco qui la mia versione
tutti i giorni scrivi il numero di routine che hai svolto e assegna un punteggio con delle valutazioni qualitative;
con il controllo delle routine puoi lavorare in automatico con un controllo dello stile di vita e di lavoro
Nel diario, dice Harada, scheduli le tue attività, scrivi le azioni e i compiti che vuoi realizzare nel giorno e fai il monitoraggio per essere sicuro di realizzare quello che devi.
questa è la mia versione
Il diario giornaliero aiuta a fare autocoaching e permette di tenere sotto controllo la schedulazione delle attività;
con il diario si capisce anche cio’ che non si è fatto bene e perche’
L’esortazione qui è a usare il coach che si è individuato al punto precedente. Il coach ti aiuta a rivedere gli errori e a superarli molto piu’ facilmente
L’ultimo punto chiede di rivedere mensilmente gli obiettivi di lungo termine per spuntare le cose che hai realizzato e aggiungere e rivedere i compiti che vorresti raggiungere nel futuro.
Nel libro ci sono molti casi studio che spiegano come applicare i concetti espressi.
Per tirare le conclusioni direi che il libro è molto interessante e presenta un approccio operativo e pratico per metter in azioni obiettivi aziendali e personali.
Chiede sicuramente una grande disciplina.
Invito tutti a sperimentare i punti definiti da Harada e fare le proprie osservazioni.
Io provo a metter in atto qualche obiettivo e in seguito vi racconto come è andata.
Per chi è interessato segnalo che in Italia è presente
che promuove il metodo anche con dei corsi di formazione e ha tradotto il libro in Italiano
buona lettura del libro
A questo punto ti auguro buon lavoro e ti aspetto nei prossimi articoli
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