Come gestire i debiti
L’italia è in default? Bebbe Grillo dice di sì e ci accumuna alla Grecia; di sicuro il debito aumenta, gli interessi anche.
Come si esce da una situazione di forte debito?
Il problema Italia è comune anche a molte imprese.
Il debito è uno strumento di impresa è puo’ essere gestito come ho già accennato nel mio articolo Grecia e debito di impresa e si calcola con la riclassificazione dello stato patrimoniale (vedi “I segreti del bilancio“) .
Se un’impresa ( o un organizzazione, ad es uno stato) si trova in una situazione debitoria eccessiva bisogna attivare dei flussi di cassa che vadano a ripianare il debito e a ridurre gli oneri per interessi;
ci sono tre aree su cui intervenire ( e solo tre) e lo strumento per farlo è il rendiconto finanziario.
Le aree che generano o assorbono flussi di cassa sono:
- la gestione reddituale
- la gestione del capitale circolante
- la gestione degli investimenti
la prima area riguarda la gestione reddituale, cioè la capacità di generare cassa dal reddito di impresa. Si calcola cosi’:
UTILE +
AMMORTAMENTI+
ACCANTONAMENTI+
IMPOSTE
Ed è forse la piu’ importante perché è determinata dalla contrapposizione tra ricavi, il valore che si è generato e i costi, cioè i consumi di risorse utilizzati per generare questo valore.
Qualsiasi organizzazione deve generare (o non assorbire cassa dalla gestione reddituale);
vuol dire che i ricavi –i costi monetari ( stipendi, materie prime, servizi etc) devono essere tali da poter pagarsi gli investimenti e i debiti futuri (ammortamenti , accantonamenti e imposte) e lasciare comunque un flusso di cassa positivo.
Il principale problema dell’Italia è questo.
Le entrate (le Tasse) non sono tali da coprire le uscite (stipendi, consumi correnti e oneri finanziari) e questo genera continuamente nuovo debito creando un circolo vizioso;
il nuovo debito genera interessi passivi fino a quando questi diventano insostenibili.
Che si fa se la gestione reddituale non genera flussi di cassa positivi?
Semplice, si ristruttura.
Vuol dire analizzare i ricavi e vedere quali sono le aree che generano valore ed eliminare le aree non marginanti;
e poi bisogna intervenire sui costi;
in che modo’ anche qui è necessario ridurre o eliminare tutti quei costi che non generano valore per l’organizzazione.
L’analisi del valore è un ottimo strumento per fare questa operazione.
Il sistema italia ha Ricavi (entrate) in diminuzione a causa della crisi e di un’evasione/elusione strutturale;
su questo fronte si interviene con controlli sempre più mirati (e costosi…) senza applicare il semplicissimo concetto dell’analisi di Pareto;
può evadere di più l’idraulico o il bar del quartiere o una multinazionale che fattura qualche miliardo di euro? (ad es la Parmalat?);
a giudicare dall’accanimento gli evasori in Italia sono le piccole imprese, i commercianti e il popolo delle partite iva.
Il secondo problema è la struttura di costo del paese;
ci sono costi eccessivi rispetto alle entrate disponibili.
I principali costi sono le pensioni, la sanità e i dipendenti pubblici. Probabilmente qui dentro ci sono voragini di sprechi e di personaggi che vivono a carico della comunità e c’è un grandissimo problema di moralità;
Montesquieu diceva che una repubblica si regge su un principio morale, le persone ( i politici) sono al servizio della comunità, se questo non succede la repubblica si sfalda.
Fino a quando ci saranno regole per per tutti e regole diverse per chi si occupa di politica a qualsiasi livello non si potranno affrontare gli spechi che ci sovrastano e sono sotto gli occhi di tutti.
Attenzione che a volte mi capita di osservare (in piccolo) situazioni simili all’interno delle imprese…
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