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Controllo di gestione 7° parte; la riduzione dei costi

I suggerimenti di impresaefficace.it per la riduzione dei costi con il kaizen costing e analisi del valore

La riduzione dei costi

Quando si parla di controllo di gestione non si dice mai come fare a ridurre i costi.

La riduzione dei costi puo’ essere fatta a livello

strategico o

a livello operativo.

Michael Porter ha introdotto il concetto di leadership di costo, come elemento di vantaggio competitivo. Se un’azienda ha una struttura di costo piu’ basso di un suo concorrente ha un vantaggio competitivo perche’ ha margini piu’ alti o puo’ ridurre i prezzi per buttare fuori dal mercato i concorrenti.

la riduzione dei costi a livello strategico funziona cosi’ (ne ho parlato anche qui-La riduzione dei costi-):

 

riduzione dei costi
le strategie per ridurre i costi

 

I costi  a livello strategico (ho parlato delle strategia qui – La pianificazione strategica-) si possono ridurre

RICONFIGURANDO LA CATENA DEL VALORE

non ti preoccupare non è una parolaccia, riconfigurare la catena del valore vuol dire  pensare a  una maniera diversa e piu’ efficiente per concepire, produrre distribuire o vendere il prodotto.

Non è molto facile a dire il vero, ma è quello che hanno fatto Ikea o Liddl o Ryanair per fare degli esempi.

La tecnologia permette di fare molti ripensamenti; se conosci Bla Bla car, quest’azienda ha ripensato al modo di viaggiare di molta gente e ha tecnologicizzato l’autostop.

La riconfigurazione si fa con l’analisi del valore dei processi e con il metodo del Reingeneering.

E’ utile fare analisi comparate con altri settori che magari condividono la stessa utilità di prodotto.

alcuni esempi di riconfigurazione sono :

 

  • un diverso processo produttivo
  • differenze in termini di automazione
  • vendite dirette invece che indirette
  • un nuovo canale di distribuzione
  • nuove materie prime
  • integrazione verticale a monte o a valle
  • trasferimento di impianti
  • impiego di nuovi media per la pubblicita’

 

per identificare una nuova catena del valore un impresa deve esaminare tutte le sue attivita’ alla ricerca di opzioni creative per operare in modo diverso

bisogna porsi queste domande:

  • come si potrebbe svolgere questa attivita’ in modo diverso o addirittura eliminarla?
  • come si potrebbe riordinare o raggruppare piu’ attivita’ e collegarle tra di loro?
  • in che modo si potrebbero creare collegamenti con altre imprese?
  • potrebbero diminuire o eliminare i costi?

Un libro molto interessante per cercare in modo sistematico l’innovazione è questo

Strategia oceano blu. Vincere senza competere

 

CONTROLLANDO LE DETERMINANTI DI COSTO

le determinanti di costo possono agire a livello della catena del valore, dei processi o delle singole attivita’

riduzione costi
La catena del valore

I fattori determinanti di costo sono 9

 

1 raggiungere il fattore scala piu’ appropriato mediante acquisizioni, ampliamenti della linea di prodotti, espansione del mercato o incremento delle attivita’ di marketing;

2 fissare politiche adeguate di rafforzamento delle economie di scala per le attivita’ sensibili ad essa

3 sfruttare i tipi di economia di scala nei quali l’impresa e’ favorita

4 le economie di scala permettono di realizzare risparmi di costi in particolare nell’approvvigionamento e nello sfruttamento dei costi di capacita’ produttiva

5 gestire tenendo presente la curva di apprendimento, fissando gli obiettivi relativi e facendo confronti con altre situazioni

6 mantenere l’esclusivita’ dell’ apprendimento con  l’integrazione a monte, il controllo delle informazioni, l’adozione di clausole di riservatezza 

7 imparare dai concorrenti con il reverse engeneering

8 coinvolgere il personale attraverso metodologie attive di miglioramento delle prestazioni

9 controllare i cost driver legati all’efficienza aziendale (tempi di attrezzaggio, collaudo, ecc.)

COLLEGAMENTI TRA ATTIVITA’

I collegamenti tra le attività  permettono di risparmiare costi attraverso l’ottimizzazione e attraverso il coordinamento. 

il collegamento puo’ essere ottimizzato mettendo in relazione piu’ attivita’ tra di loro,  ad es una progettazione del prodotto piu’ costosa o un maggior impegno nella qualita’ possono portare a ridurre i costi di assistenza

Ci sono molte opportunita’ di collegamento con fornitori e clienti; ad es ikea ha eliminato l’attivita’ di trasporto e di montaggio dei mobili che viene fatta direttamente dai clienti.

un maggior coordinamento puo’  ad es ridurre il fabbisogno di scorte nell’azienda

CONTROLLANDO LA CAPACITA’ PRODUTTIVA

se conosci il calcolo di Break even questo lo sai già.  Alcuni metodi di controllo della capacita’ produttiva sono effettuati attraverso:

formulazione di prezzi su base contributiva in riferimento ai periodi di punta ( es yield management)

sviluppo di attivita’ di marketing a supporto

estensione delle linee in prodotti meno ciclici

cessione di quote nei periodi di punta attraverso outsorcing

condivisione delle attivita’ con business con schemi diversi di fabbisogni

INTERRELAZIONE

Un esempio di interrelazione viene dalle case di modo che dai vestiti passano a vendere profumi e altri articoli con il medesimo brand

INTEGRAZIONE VERTICALE

Nella prima fase della sua ascesa Luxottica ha prosperato perchè era uno dei pochi player che produceva interamente l’occhiale in tutte le sue fasi e lo commercializzava, evitando di pagare margini a intermediari

CONTROLLO DEL FATTORE TEMPO

Entrare per primo in un settore è spesso un vantaggio; lo vediamo ad es nel web. In altri casi, dove la tecnologia è rischiosa, conviene far sbagliare gli altri ed entrare successivamente

GESTIRE LE POLITICHE DI COSTO

Ad es 

  • modificare le politiche di spesa che non contribuiscono alla differenziazione
  • investire in tecnologia in processi a basso costo, o in automazione 
  • evitare il superfluo
  • diminuire i costi  di  complessità;

 

GESTIRE LA COLLOCAZIONE GEOGRAFICA

Si puo’  ottimizzare la localizzazione in relazione ai clienti, ai fornitori, alla manodopera, alla logistica e all’accesso ai fornitori

 

 Il secondo modo di ridurre i costi è di andare a livello operativo

Riduzione costi
Riduzione dei costi operativa

 

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Per ridurre i costi a livello operativo devi fare tre cose:

 

  • Definire gli standard

 

  • Ridurre gli sprechi

 

  • Eliminare le attività non a valore aggiunto

 

 

1- DEFINIRE GLI STANDARD

 

Ho parlato in questo articolo degli standard: 4 passi nei costi standard

Lo standard serve a mantenere sotto controllo i processi; gli standard comprendono parametri e procedure operative;

Uno standard è un obiettivo di riferimento da applicare alla routine quotidiana di lavoro, riferito a un parametro fisico o a un parametro di prezzo.

Mi capita spesso di trovare aziende che non hanno standard di lavoro, oppure che si trovano valori completamente fuori controllo e non attendibili.

Il solo fatto di creare degli standard permette riduzioni di costo immediate dell’ordine del 2-5%.

Successivamente si possono attivare azioni di miglioramento sugli standard, per avere risultati ulteriori.

Lo standard puo’ essere

  • fisico (la quantità di materiale impiegata nell’unità di prodotto),
  • di tempo (il tempo lavoro impiegato per unità di prodotto),
  • di prezzo ( il prezzo medio di acquisto della materia prima) etc.

Un cliente che è riuscito a migliorare i tempi di assemblaggio dei componenti di pochi secondi ha avuto un risparmio di 73.800 euro all’anno.

 

Ci sono tre elementi che devono essere definiti in uno standard

  1. Il takt time e il tempo di ciclo
  2. La sequenza delle operazioni
  3. I pezzi in process

Il takt time è il tempo in cui deve essere ottenuta una unità di prodotto e da’ la cadenza di lavoro agli operatori.
Ad es:

riduzione costi
Il numero di pezzi in process è il minimo numero di pezzi richiesto a ogni operatore perche’ il processo possa andare avanti.

Il takt time è di un pezzo ogni 1,71 minuti.

Il tempo di ciclo è il tempo effettivo di durata di un processo
.

La sequenza delle operazioni è l’ordine in cui vengono schedulate.

per determinare uno standard si compiono normalmente queste operazioni

riduzione costi

Il miglioramento dello standard si farà poi  in due modi:

 

  • con il kaizen costing

 

  • con l’analisi del valore

 

 

2- RIDURRE GLI SPRECHI

 

La riduzione degli sprechi si fa con il Kaizen Costing

Il Kaizen Costing fa riferimento a una molteplicità di metodologie, come

il Total Quality Management,

la direzione per politiche,

il just in time,

la manutenzione produttiva totale e

il sistema di suggerimenti.

Kaizen vuol dire migliorare in modo sistematico e continuativo quello che già si fa, coinvolgendo tutta l’azienda, valorizzando le persone con le loro competenze e la loro esperienza.

I gruppi kaizen operano per ridurre gli sprechi e i costi aziendali con una metodologia che si chiama PDCA (plan, do, check, act) per proporre soluzione nuove migliorative che poi saranno standardizzate nelle prassi operative dell’azienda.

Con i metodi Kaizen si possono ridurre i costi dall’1% a l 5%, in modo sistematico e continuativo.

se vuoi saperne di piu’kaizen costing

Il sistema Kaizen permette di lavorare in particolare sulle 8 categorie di spreco:

  • Spreco di sovrapproduzione
  • Spreco di scorte
  • Spreco di riparazioni e scarti
  • Spreco di movimenti
  • Spreco di lavorazioni
  • Spreco di attese
  • Spreco di trasporti
  • Spreco dovuto ai rifiuti industriali

Il kaizen lavora con il metodo PDCA e utilizza motivazione e competenze di tutto il personale

pdca
Il ciclo di Deming

P sta per Plan, pianifica

D sta per Do, agisci

C sta per Check, agisci

A sta per Act, standardizza

E con i sette strumenti della qualità

 

pdca
il ciclo pdca

 

 

2- ELIMINARE LE ATTIVITA’ NON A VALORE AGGIUNTO

 

L’eliminazione delle attività che non portano valore aggiunto si può fare a due livelli e viene fatta con l’analisi del valore

1 sulle funzioni di un prodotto e 

2 sulle attività non a valore

L’Analisi del Valore consiste in un’attività organizzata di gruppo, svolta per conto della Committente e dell’Utilizzatore, da esperti di più discipline e da non esperti, sotto la guida di un Coordinatore.

Come funziona l’analisi del valore?

E’ abbastanza semplice: il presupposto è che in un prodotto, ci sono funzioni di base e funzioni secondarie.

La funzione di base è quella per cui il prodotto viene progettato, ad esempio un fon ha la funzione di asciugare i capelli
Le funzioni secondarie sono quelle che sviluppano le caratteristiche tecniche e operative del prodotto, ad esempio la velocità di funzionamento.

Quindi:

FUNZIONI BASE del prodotto: sono quelle per cui il prodotto è specificamente realizzato e ne costituiscono l’obiettivo fondamentale

FUNZIONI SECONDARIE ESSENZIALI:

forniscono le caratteristiche tecniche ed operative al prodotto e contribuiscono dunque al soddisfacimento della funzione base

FUNZIONI SECONDARIE NON ESSENZIALI:

non sono necessarie per realizzare la funzione di base.

Non aumentano il “valore” del prodotto.

Vanno individuate e, se possibili rimosse, con l’obiettivo di ridurre il costo del prodotto. In un asciugacapelli lo sviluppo delle funzioni potrebbe essere questo:

Tutte le funzioni di secondo livello, se non aggiungono valore possono essere eliminate per eliminare i costi relativi.


In particolare una funzione sarà a valore se ripaga il costo necessario per produrla. Se la funzione non è a valore, puo’ essere eliminata, eliminando tutti i costi correlati, o fortemente ridotta.

Ad esempio questa è la mappatura di un asciugacapelli

 

Analisi del valore
come funziona l’analisi del valore

 

la stessa cosa si può fare per le attività non a valore aggiunto

 

riduzione costi
le attività a valore aggiunto e le attività non a valore aggiunto

 

L’eliminazione delle attività o delle funzioni che non portano valore aggiunto si fa creando dei gruppi di lavoro che analizzano le funzioni del prodotto o le attività di processo e poi propongono i miglioramenti

 

Grazie per esser arrivato fino a questo punto. Hai avuto davvero una bella pazienza e voglia di migliorare le tue competenze. 

le puntate precedenti le trovi qui

le altre   puntate della serie le trovi qui:

guida-al-controllo-di-gestione-1-parte

guida-al-controllo-di-gestione-2-parte-la-pianificazione-strategica

guida-al-controllo-di-gestione-3-parte-la-contabilita-analitica

guida-al-controllo-di-gestione-4-parte-il-budget

guida-al-controllo-di-gestione-5-parte-i-kpi

guida-al-controllo-di-gestione-6-parte-il-reporting

 

Ti auguro di applicare questi modelli e di prendere le decisioni giuste per il controllo della tua gestione.

Ricordati che per  imparare devi applicare quello che hai letto in questi articoli,

buon lavoro e buona fortuna, continua a seguirmi su questo blog con i prossimi argomenti che vado a sviluppare

Ricordati che puoi contattarmi se hai dei dubbi o se vuoi approfondire degli argomenti.

 

Se questa guida ti è piaciuta aiutami a diffonderla facendo pubblicità nei tuoi social 

 

 

e come diceva Jim Morrison

“non arrenderti mai perche’ quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio”

 

A questo punto ti auguro buon lavoro e ti aspetto nei prossimi articoli

Buona giornata e buon lavoro

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